Coscienza - Enzo Nastati

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CHIEDIAMOCI IL PERCHÉ

Ci sono delle fondamentali domande che accompagnano tutta la vita dell'uomo: chi sono? perché sono qui? perché sono così?
E poi: perché sono bianco, perché sono nero, perché sono malato, perché sono povero, perché sono ricco, eccetera, eccetera, eccetera.
Queste domande prima poi salgono alla coscienza di ogni uomo e ogni uomo prima o poi si interroga su di esse.
 
La risposta che il mondo orientale ha portato si può riassumere che tutte queste condizioni sono le prove, il carattere che deve avere il nostro percorso terreno per il raggiungimento della Samadhi, ossia l'effondersi nel Divino, nella beatitudine perfetta. Questa visione è ed era corretta fintanto che l'uomo non ha sviluppato il principio dell'Io, il principio dell'individualità (cosa ben diversa dalla personalità egoica) da cui nasce l'autocoscienza. Questo principio è conseguente al sacrificio di Gesù Cristo per tutta l'umanità avvenuto 2000 anni fa sul Golgotha.
Da ciò deriva il cammino che abbiamo davanti: seguire le orme di Gesù Cristo sapendo che queste orme ci indicano la via della verità della vita eterna che ci attende.
A questo punto, per percorrere questa via, potremmo basarci sulla religione che conosciamo ma la religione, a mio avviso, ha una grande lacuna: considera gli eventi di Palestina come la fine di un processo di dono del Divino all'umanità e non persegue ciò che è anche descritto nei Vangeli come la Parusia del Cristo, ossia il ritorno del Cristo “sopra le nuvole” dove le nuvole rappresentano il piano eterico. Da ciò l’individuare i “segni” di questo Suo ritorno non più nel piano fisico ma nel piano della vita che ci circonda.
Questa è la realtà dei nostri giorni: viviamo l'epoca della manifestazione del Cristo del piano della vita, da cui gli innumerevoli attacchi alla vita, come 2000 anni fa vi sono stati gli attacchi alla manifestazione fisica del Gesù Cristo iniziando dalla strage degli Innocenti di Erode per finire con la crocifissione stessa e le persecuzioni.
È quindi importante sviluppare una conoscenza della vita, una conoscenza che parte dalla vita biologica terrestre e risale fino alla vita divina, che è il premio che ci attende.

Questo percorso presuppone un continuo processo di trasformazione evolutiva, perché il Cristo è il principio della trasformazione evolutiva con cui incessantemente Egli tesse nei nostri destini.
Questo processo non si è fermato a 2000 anni fa ma è continuo perché la grazia di amore del divino verso il mondo continua a donarsi. Si tratta di sviluppare un adeguato discernimento tra queste manifestazioni del Divino che ci riguardano.
Elementi che possiamo collegare ad una nuova "strage degli innocenti" sono il transumanesimo, l'uomo macchina, l’intelligenza artificiale, gli OGM, le radiazioni ionizzanti, le nanotecnologie, ecc..
Sempre di più noi siamo collegati ed anche dipendenti dal mondo delle macchine fino a che ne saremo “dominati”. Per usare un computer siamo obbligati a determinate procedure e queste procedure sono una forma di magia cerimoniale a cui tutti quanti siamo assoggettati.

Si tratta quindi di “essere nel mondo senza essere del mondo” come già il Cristo ci ha insegnato.
Come fare?
Innanzitutto vi sono dei concetti da sviluppare in modo adeguato. Uno è il concetto del bene e del male che va assolutamente superato, un altro è il concetto di spazio e tempo che va ampliato nelle sue dimensioni spirituali superiori, un altro ancora è il concetto stesso dell'evoluzione che va ampliata all'azione delle Gerarchie celesti e delle Gerarchie di Madre terra.
Siamo anche chiamati a leggere con altri occhi le manifestazioni che si circondano nella natura, siamo chiamati a ristudiare le varie scienze integrandole con la visione spirituale. A tutto questo si aggiunge lo studio di un adeguato processo di conoscenza basato sul riconoscere la verità delle cose, il riconoscere l'azione dell'Entità celesti del cosmo e della natura, una nuova Astro-sofia che studi l'azione delle Entità spirituali agenti nei corpi celesti. Abbiamo ancora la necessità di studiare i segreti della materia con una nuova “alchimia spirituale” (e non più medioevale) basata sul riconoscere che tutto quanto ci circonda è intimamente legato all'uomo stesso: il macrocosmo si riflette in noi e la natura è come un “rovesciamento” del nostro essere.

Tutto è Uno nella sua infinita molteplicità. Quindi l'uomo diventa un "Uno " che da "Uno definito" può diventare un "Uno infinito". Questo processo è denominato “l'unione con il macrocosmo” da cui ne consegue la possibilità, per l'uomo evoluto, di passare da creatura a creatore.
Questo è il cammino dell'uomo, questo è ciò che cerco di sviluppare e di portare come testimonianza.
Enzo Nastati - p.iva 02902250303
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